Sulla piazza principale del borgo di Gualdo Cattaneo si erge la poderosa Rocca, emblema del sistema difensivo fortificato “di frontiera” del territorio. La numerosa presenza di rocche, torri e castelli, ancora visibili, è motivata proprio dalla sua posizione strategica, continuamente contesa nei secoli fra Spoleto, Todi, Foligno e Perugia.
I lavori di costruzione si concentrarono tra il 1494 e il 1500, su progetto di Francesco di Bartolomeo da Pietrasanta, per volere della città di Foligno.
Svetta sulla piazza centrale del borgo ed è chiamata anche “Rocca Dei Borgia” in onore di Papa Alessandro VI Borgia che concesse ai Trinci l’amministrazione del borgo dando via alla costruzione. Venne fatta erigere per la necessità di introdurre l’artiglieria nei sistemi difensivi, potendo, in questo modo, colpire i nemici da distanza maggiore.
La fortificazione è a pianta triangolare, in cui a ogni vertice corrisponde una torre rotonda e troncoconica, con un mastio centrale, più alto, di 80 m di diametro ed un’altezza di 20 m, e due rondelle laterali comunicanti tra di loro attraverso un sistema di cunicoli sotterranei. All’interno viveva la guarnigione composta da un castellano e 6 soldati con turnazioni di 6 mesi. L’ingresso attuale alla Rocca non era presente, vi si accedeva con le scale attraverso una fessura tra le Rocchette, visibile dai Giardini Comunali, rendendo l’edificio inespugnabile.
Oggi è conosciuta come Rocca “Sonora”, assume questo appellativo dal sistema sonoro di voci, racconti e suoni realizzato all’interno del percorso, per farne rivivere la sua storia. Nel 1624 vi soggiornò Galileo Galilei, mentre si recava da Perugia ad Acquasparta a fare visita al principe Federico Cesi, che lasciò scritto “È un piccolo compendio dell’universo”.
Percorrendo cunicoli e scalette, si sale fino alla terrazza principale che oggi si affaccia su un panorama indescrivibile, ma che in passato fu un fondamentale punto di avvistamento e di controllo sulla Valle del Tevere e sulla Valle di Spoleto.