Moretti Omero
L'Azienda Agraria Moretti Omero dal 1992 anni produce vini e Scopri di più »
Giano dell’Umbria è un piccolo borgo medievale ancora intatto sulle forme degli antichi “castrum”. Di probabili origini umbre prima e romane poi, è situato in una posizione panoramica a dominio della valle umbra, tra ulivi millenari e la suggestiva scenografia dei Monti Martani.
Area
44,48 km²
Popolazione
3.876 (2017)
Giano dell’Umbria è un piccolo borgo medievale ancora intatto sulle forme degli antichi “castrum”. Di probabili origini umbre prima e romane poi, è situato in una posizione panoramica a dominio della valle umbra, tra ulivi millenari e la suggestiva scenografia dei Monti Martani.
Area
44,48 km²
Popolazione
3.876 (2017)
Giano dell’Umbria è un piccolo borgo medievale ancora intatto. Di probabili origini umbre prima e romane poi è situato in posizione panoramica a dominio della valle umbra, nella straordinaria scenografia dei Monti Martani.
Sulla sommità dei monti sorgeva un tempio dedicato a Giano, del quale fino a pochi anni fa si poteva scorgere la grande base, finché non è stata inglobata in un complesso militare. Probabilmente il nome Giano deriva appunto dal culto dell’omonima divinità. D’altronde in epoca romana questo territorio si trovava lungo l’importante Via Flaminia Vetus nel tratto più antico che passava per Carsulae, Massa Martana, Bevagna e fu abitata da personaggi di grande spessore. Lo testimonia la ricchezza dei rinvenimenti archeologici risalenti al periodo, come per la splendida Villa Romana di Rufione, liberto di Cesare, i cui mosaici di età tardo repubblicana stanno tornando alla luce grazie ad importanti scavi e i reperti trovati durante gli scavi, conservati presso il Museo di Montecchio.
Distrutta poi dai longobardi, tornò a svilupparsi intorno ad un castello nel X secolo e fu a lungo sotto il dominio di Spoleto, di cui seguì le vicende storiche dal Duecento alla prima metà dell’Ottocento, mantenendo tuttavia una certa indipendenza e amministrando un proprio territorio che mantiene la conformazione del “castrum romano”. Oggi il paesaggio è costellato da vigneti ed uliveti, tra cui i bellissimi esempi di ulivi millenari come ad esempio quello in località Macciano.
Giano dell’Umbria è un piccolo borgo medievale ancora intatto. Di probabili origini umbre prima e romane poi è situato in posizione panoramica a dominio della valle umbra, nella straordinaria scenografia dei Monti Martani.
Sulla sommità dei monti sorgeva un tempio dedicato a Giano, del quale fino a pochi anni fa si poteva scorgere la grande base, finché non è stata inglobata in un complesso militare. Probabilmente il nome Giano deriva appunto dal culto dell’omonima divinità. D’altronde in epoca romana questo territorio si trovava lungo l’importante Via Flaminia Vetus nel tratto più antico che passava per Carsulae, Massa Martana, Bevagna e fu abitata da personaggi di grande spessore. Lo testimonia la ricchezza dei rinvenimenti archeologici risalenti al periodo, come per la splendida Villa Romana di Rufione, liberto di Cesare, i cui mosaici di età tardo repubblicana stanno tornando alla luce grazie ad importanti scavi e i reperti trovati durante gli scavi, conservati presso il Museo di Montecchio.
Distrutta poi dai longobardi, tornò a svilupparsi intorno ad un castello nel X secolo e fu a lungo sotto il dominio di Spoleto, di cui seguì le vicende storiche dal Duecento alla prima metà dell’Ottocento, mantenendo tuttavia una certa indipendenza e amministrando un proprio territorio che mantiene la conformazione del “castrum romano”. Oggi il paesaggio è costellato da vigneti ed uliveti, tra cui i bellissimi esempi di ulivi millenari come ad esempio quello in località Macciano.
Giano dell’Umbria è un piccolo borgo medievale ancora intatto. Di probabili origini umbre prima e romane poi è situato in posizione panoramica a dominio della valle umbra, nella straordinaria scenografia dei Monti Martani.
Sulla sommità dei monti sorgeva un tempio dedicato a Giano, del quale fino a pochi anni fa si poteva scorgere la grande base, finché non è stata inglobata in un complesso militare. Probabilmente il nome Giano deriva appunto dal culto dell’omonima divinità. D’altronde in epoca romana questo territorio si trovava lungo l’importante Via Flaminia Vetus nel tratto più antico che passava per Carsulae, Massa Martana, Bevagna e fu abitata da personaggi di grande spessore. Lo testimonia la ricchezza dei rinvenimenti archeologici risalenti al periodo, come per la splendida Villa Romana di Rufione, liberto di Cesare, i cui mosaici di età tardo repubblicana stanno tornando alla luce grazie ad importanti scavi e i reperti trovati durante gli scavi, conservati presso il Museo di Montecchio.
Distrutta poi dai longobardi, tornò a svilupparsi intorno ad un castello nel X secolo e fu a lungo sotto il dominio di Spoleto, di cui seguì le vicende storiche dal Duecento alla prima metà dell’Ottocento, mantenendo tuttavia una certa indipendenza e amministrando un proprio territorio che mantiene la conformazione del “castrum romano”. Oggi il paesaggio è costellato da vigneti ed uliveti, tra cui i bellissimi esempi di ulivi millenari come ad esempio quello in località Macciano.
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L'Azienda Agraria Moretti Omero dal 1992 anni produce vini e olio extra vergine d'oliva biologici.
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