Tenuta di Saragano
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Noto come “Borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa sui colli panoramici che lo contraddistinguono.
Area
96,79 km²
Popolazione
6.065 (2017)
Noto come “Borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa sui colli panoramici che lo contraddistinguono.
Area
96,79 km²
Popolazione
6.065 (2017)
Gualdo Cattaneo, arroccato sulle pendici dei Monti Martani, svetta tra boschi e dolci colli ricoperti da vigneti ed uliveti affacciandosi sulla Valle Umbra e sulla Val Tiberina. È il cuore di un sistema di castelli e costruzioni medievali che si configurano come un vero e proprio sistema difensivo che gli vale l’appellativo di “borgo dei castelli”.
I primi documenti riguardanti la sua fondazione risalgono al 975 quando l’imperatore Ottone II di Sassonia la diede in feudo al conte germanico Edoardo Cattaneo, cui è intitolata la via principale del centro storico. Il nome del borgo è l’unione di due parole: Wald, parola tedesca che significa “selva, bosco” e dal nome del fondatore, il conte Edoardo Cattaneo.
Il centro storico è per gran parte cinto da mura e si sviluppa in un fitto intreccio di vicoli, scalinate, orti pensili e viottoli. Nella piazza principale svetta “La Rocca”.
Noto come “il borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’ epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa.
La Rocca ne è un esempio ed è il nodo principale di questo complesso sistema di castelli e borghi fortificati, posti, nei secoli, a salvaguardia del territorio, la cui visita costituisce un itinerario di grande fascino. Nella chiesa dei Santi Antonio e Antonino e in quella dei Santi Terenziano e Flacco si può scoprire la storia antica di questo territorio, raccontata attraverso le sue pietre che, sin dall’epoca romana, vengono apprezzate per la qualità del materiale e il prestigio di lavorazione della manodopera locale. I romani lo chiamavano “loco petroso” per le ricche cave di pietra che ne hanno caratterizzato la conformazione e lo rendono, ancora oggi, celebre nell’antica arte degli scalpellini per la lavorazione della tipica pietra bianca e rosa.
Tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre le vie del centro di Gualdo Cattaneo si movimentano con una festa storica che si conclude il 3 settembre, con il Palio dell’Arrampicata. Il paese torna a dividersi in tre contrade, ognuna rappresentata da un priore che viene investito nel giorno del patrono, dopo aver giurato di proteggere il popolo dagli attacchi esterni. Le contrade sono: Monte, Rocca, Pieve. Durante la festa i tre rioni si sfidano in vari giochi che culminano, appunto, con l’Arrampicata: una corsa che rievoca storicamente la linea degli assalti al castello di Gualdo Cattaneo da parte delle città limitrofe. Il tutto si conclude con lo spettacolo pirotecnico che illumina l’imponente Rocca e il centro di Gualdo, in uno scenario suggestivo ed irripetibile.
Gualdo Cattaneo, arroccato sulle pendici dei Monti Martani, svetta tra boschi e dolci colli ricoperti da vigneti ed uliveti affacciandosi sulla Valle Umbra e sulla Val Tiberina. È il cuore di un sistema di castelli e costruzioni medievali che si configurano come un vero e proprio sistema difensivo che gli vale l’appellativo di “borgo dei castelli”.
I primi documenti riguardanti la sua fondazione risalgono al 975 quando l’imperatore Ottone II di Sassonia la diede in feudo al conte germanico Edoardo Cattaneo, cui è intitolata la via principale del centro storico. Il nome del borgo è l’unione di due parole: Wald, parola tedesca che significa “selva, bosco” e dal nome del fondatore, il conte Edoardo Cattaneo.
Il centro storico è per gran parte cinto da mura e si sviluppa in un fitto intreccio di vicoli, scalinate, orti pensili e viottoli. Nella piazza principale svetta “La Rocca”.
Noto come “il borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’ epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa.
La Rocca ne è un esempio ed è il nodo principale di questo complesso sistema di castelli e borghi fortificati, posti, nei secoli, a salvaguardia del territorio, la cui visita costituisce un itinerario di grande fascino. Nella chiesa dei Santi Antonio e Antonino e in quella dei Santi Terenziano e Flacco si può scoprire la storia antica di questo territorio, raccontata attraverso le sue pietre che, sin dall’epoca romana, vengono apprezzate per la qualità del materiale e il prestigio di lavorazione della manodopera locale. I romani lo chiamavano “loco petroso” per le ricche cave di pietra che ne hanno caratterizzato la conformazione e lo rendono, ancora oggi, celebre nell’antica arte degli scalpellini per la lavorazione della tipica pietra bianca e rosa.
Tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre le vie del centro di Gualdo Cattaneo si movimentano con una festa storica che si conclude il 3 settembre, con il Palio dell’Arrampicata. Il paese torna a dividersi in tre contrade, ognuna rappresentata da un priore che viene investito nel giorno del patrono, dopo aver giurato di proteggere il popolo dagli attacchi esterni. Le contrade sono: Monte, Rocca, Pieve. Durante la festa i tre rioni si sfidano in vari giochi che culminano, appunto, con l’Arrampicata: una corsa che rievoca storicamente la linea degli assalti al castello di Gualdo Cattaneo da parte delle città limitrofe. Il tutto si conclude con lo spettacolo pirotecnico che illumina l’imponente Rocca e il centro di Gualdo, in uno scenario suggestivo ed irripetibile.
Gualdo Cattaneo, arroccato sulle pendici dei Monti Martani, svetta tra boschi e dolci colli ricoperti da vigneti ed uliveti affacciandosi sulla Valle Umbra e sulla Val Tiberina. È il cuore di un sistema di castelli e costruzioni medievali che si configurano come un vero e proprio sistema difensivo che gli vale l’appellativo di “borgo dei castelli”.
I primi documenti riguardanti la sua fondazione risalgono al 975 quando l’imperatore Ottone II di Sassonia la diede in feudo al conte germanico Edoardo Cattaneo, cui è intitolata la via principale del centro storico. Il nome del borgo è l’unione di due parole: Wald, parola tedesca che significa “selva, bosco” e dal nome del fondatore, il conte Edoardo Cattaneo.
Il centro storico è per gran parte cinto da mura e si sviluppa in un fitto intreccio di vicoli, scalinate, orti pensili e viottoli. Nella piazza principale svetta “La Rocca”.
Noto come “il borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’ epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa.
La Rocca ne è un esempio ed è il nodo principale di questo complesso sistema di castelli e borghi fortificati, posti, nei secoli, a salvaguardia del territorio, la cui visita costituisce un itinerario di grande fascino. Nella chiesa dei Santi Antonio e Antonino e in quella dei Santi Terenziano e Flacco si può scoprire la storia antica di questo territorio, raccontata attraverso le sue pietre che, sin dall’epoca romana, vengono apprezzate per la qualità del materiale e il prestigio di lavorazione della manodopera locale. I romani lo chiamavano “loco petroso” per le ricche cave di pietra che ne hanno caratterizzato la conformazione e lo rendono, ancora oggi, celebre nell’antica arte degli scalpellini per la lavorazione della tipica pietra bianca e rosa.
Tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre le vie del centro di Gualdo Cattaneo si movimentano con una festa storica che si conclude il 3 settembre, con il Palio dell’Arrampicata. Il paese torna a dividersi in tre contrade, ognuna rappresentata da un priore che viene investito nel giorno del patrono, dopo aver giurato di proteggere il popolo dagli attacchi esterni. Le contrade sono: Monte, Rocca, Pieve. Durante la festa i tre rioni si sfidano in vari giochi che culminano, appunto, con l’Arrampicata: una corsa che rievoca storicamente la linea degli assalti al castello di Gualdo Cattaneo da parte delle città limitrofe. Il tutto si conclude con lo spettacolo pirotecnico che illumina l’imponente Rocca e il centro di Gualdo, in uno scenario suggestivo ed irripetibile.
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