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Scacciadiavoli
La tenuta di Scacciadiavoli è il risultato del sogno di un principe, Ugo Boncompagni-Ludovisi.
La cantina fu realizzata nella seconda metà dell’ ’800, quando il principe Boncompagni lasciò Roma per dedicarsi alla produzione di vino. Era il periodo della seconda rivoluzione industriale e il principe ambiva a fondare lo “stabilimento” del vino: un complesso enologico imponente che avrebbe prodotto quasi un milione di bottiglie.
Scacciadiavoli
La tenuta di Scacciadiavoli è il risultato del sogno di un principe, Ugo Boncompagni-Ludovisi. La cantina fu realizzata nella seconda metà dell’ ’800, quando il principe Boncompagni lasciò Roma per dedicarsi alla produzione di vino. Era il periodo della seconda rivoluzione industriale e il principe ambiva a fondare lo “stabilimento” del vino: un complesso enologico imponente che avrebbe prodotto quasi un milione di bottiglie. All’interno della cantina sono ancora visibili delle colonne in ghisa con impresse le iniziali del Principe Ugo Boncompagni. Altre testimonianze storiche sono una caldaia per produrre il vapore necessario all’igienizzazione e una botte del 1909 costruita all’interno della parete del muro e rivestita in vetro, oltre ai pavimenti a schiena d’asino perfetti per lo scolo dell’acqua. La struttura è stata costruita nella seconda metà dell’800 ed è stata sviluppata verticalmente, al fine di utilizzare il sistema a caduta o per gravità che ci consente di spostare il vino senza l’utilizzo di pompe. All’interno della cantina sono ancora visibili delle colonne in ghisa con impresse le iniziali del Principe Ugo Boncompagni. Altre testimonianze storiche sono una caldaia per produrre il vapore necessario all’igienizzazione e una botte del 1909 costruita all’interno della parete del muro e rivestita in vetro, oltre ai pavimenti a schiena d’asino perfetti per lo scolo dell’acqua. Ad oggi ScacciaDiavoli è una delle più antiche aziende del territorio di “Montefalco” Il nome Scacciadiavoli deriva dal soprannome dato ad un esorcista , che viveva in un borgo a confine con la proprietà. La legenda racconta che un giorno gli venne affidata una giovane donna apparentemente impossessata, per liberarla dal demonio. Questi, utilizzando le sue formule e i suoi infusi, provò ad aiutarla, ma non riuscendo nell’intento, come ultimo rimedio, le fece bere del vino rosso della zona, ubriacandola. La giovane rinsavì. Era stato il vino dell’esorcista che l’aveva liberata dal demonio. Nel tempo anche il borgo dove l’esorcista era vissuto fu denominato Scacciadiavoli e cosi pure il territorio della zona, la proprietà del principe e la cantina annessa. Ciò che contraddistingue la Tenuta di Scacciadiavoli è la presenza di un’imponente cantina costruita su quattro livelli e che si appoggia al profilo della collina. |
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Scacciadiavoli
La tenuta di Scacciadiavoli è il risultato del sogno di un principe, Ugo Boncompagni-Ludovisi. La cantina fu realizzata nella seconda metà dell’ ’800, quando il principe Boncompagni lasciò Roma per dedicarsi alla produzione di vino. Era il periodo della seconda rivoluzione industriale e il principe ambiva a fondare lo “stabilimento” del vino: un complesso enologico imponente che avrebbe prodotto quasi un milione di bottiglie. All’interno della cantina sono ancora visibili delle colonne in ghisa con impresse le iniziali del Principe Ugo Boncompagni. Altre testimonianze storiche sono una caldaia per produrre il vapore necessario all’igienizzazione e una botte del 1909 costruita all’interno della parete del muro e rivestita in vetro, oltre ai pavimenti a schiena d’asino perfetti per lo scolo dell’acqua. La struttura è stata costruita nella seconda metà dell’800 ed è stata sviluppata verticalmente, al fine di utilizzare il sistema a caduta o per gravità che ci consente di spostare il vino senza l’utilizzo di pompe. All’interno della cantina sono ancora visibili delle colonne in ghisa con impresse le iniziali del Principe Ugo Boncompagni. Altre testimonianze storiche sono una caldaia per produrre il vapore necessario all’igienizzazione e una botte del 1909 costruita all’interno della parete del muro e rivestita in vetro, oltre ai pavimenti a schiena d’asino perfetti per lo scolo dell’acqua. Ad oggi ScacciaDiavoli è una delle più antiche aziende del territorio di “Montefalco” Il nome Scacciadiavoli deriva dal soprannome dato ad un esorcista , che viveva in un borgo a confine con la proprietà. La legenda racconta che un giorno gli venne affidata una giovane donna apparentemente impossessata, per liberarla dal demonio. Questi, utilizzando le sue formule e i suoi infusi, provò ad aiutarla, ma non riuscendo nell’intento, come ultimo rimedio, le fece bere del vino rosso della zona, ubriacandola. La giovane rinsavì. Era stato il vino dell’esorcista che l’aveva liberata dal demonio. Nel tempo anche il borgo dove l’esorcista era vissuto fu denominato Scacciadiavoli e cosi pure il territorio della zona, la proprietà del principe e la cantina annessa. Ciò che contraddistingue la Tenuta di Scacciadiavoli è la presenza di un’imponente cantina costruita su quattro livelli e che si appoggia al profilo della collina. |
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